Medicina naturale: nuova frontiera della salute

 

La Medicina Naturale

Medicina naturale

Si può comprendere la differenza tra medicina naturale e medicina scientifica (definita anche “convenzionale” perché riconosciuta dalle istituzioni) attraverso un semplice esempio. Pensate ad una grande orchestra sinfonica composta da numerosi musicisti, ciascuno con il proprio strumento, il proprio spartito ed il proprio ruolo nell’esecuzione del brano musicale. Ebbene, chi si occupa di medicina naturale, posto di fronte a questa grande orchestra, vedrebbe una globalità armonica all’interno della quale i vari componenti acquisiscono pienamente realtà, funzionalità, finalità, che altrimenti non avrebbero se esaminati isolatamente. Chi si occupa di medicina scientifica, invece, non vedrebbe affatto l’orchestra nella sua totalità, ma osserverebbe il pianista, il clarinettista, ogni singolo strumento a corde e a percussione e così via, considerando l’orchestra come un “assemblaggio” di elementi interamente riconducibile ai singoli componenti.

Fuor di metafora, se l’orchestra rappresenta il corpo umano, si può ben capire che nella visione della medicina naturale il corpo, l’energia vitale, la mente e lo spirito sono un “tutto armonico”, il cui equilibrio non è riducibile alle singole parti. Al contrario, nell’ottica delle scienze moderne, sia quelle che studiano la materia inorganica (fisica, chimica, ecc) sia quelle che studiano gli organismi viventi (biologia, fisiologia, patologia, farmacologia, ecc), l’essere vivente è interamente riconducibile ai suoi componenti chimico-fisici: insomma, ogni musicista è un organo fatto di materia, di strutture e funzioni.

La malattia è considerata in questo esempio come una cattiva esecuzione del brano da parte del musicista o come una scordatura dello strumento che egli suona. La medicina scientifica interviene sul singolo musicista inducendolo ad una corretta performance, oppure sostituendo o accordando lo strumento impreciso. La medicina naturale, invece, vede la malattia come uno squilibrio all’interno dell’organismo e si preoccupa di analizzare le cause profonde alla base della patologia: si prende cura dell’individuo nella sua totalità (del musicista all’interno dell’orchestra), interessandosi al suo stile di vita, dall’alimentazione al contesto sociale ed emotivo in cui vive. Come è solito definire la medicina naturale o quella cosiddetta non-convenzionale, è una medicina che osserva l’uomo e non la malattia.

di Claudia Tarantino

 

Una volta ci si affidava ai vecchi rimedi della nonna per poter guarire, per esempio dai malanni di stagione, senza l’utilizzo dei farmaci. Poi, col passare degli anni, sono nati dei veri e propri corsi dove si insegnano metodi di medicina alternativa, quali l’omeopatia, la naturopatia, la pranoterapia e molto altro ancora. La medicina naturale fa parte della medicina alternativa, ossia di quella medicina che non segue i concetti medici vigenti. La Medicina Naturale si differenzia da quella Ufficiale perché non si limita a considerare le malattie e a cercarne i rimedi, ma prende in considerazione l'intero essere umano, il suo passato, le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo stile di vita e questa è la ragione per cui vengono anche definite Medicine Olistiche, ovvero globali. Il termine olistico deriva dalla parola greca holós, che significa "intero", e l'olismo è una filosofia che considera l'organismo nella sua interezza piuttosto che nelle singole parti che lo compongono. L'impostazione della medicina olistica, che considera e cura la persona nella sua interezza, si contrappone quindi all'approccio meccanicistico della medicina tradizionale, secondo la quale il corpo è visto come un insieme di diverse parti, da curare separatamente l'una dall'altra. Un trattamento con la Medicina Naturale non tende alla soppressione dei sintomi, cerca invece di ristabilire il flusso delle energie che scorrono nell'organismo, eliminando le eventuali carenze o congestioni e creando i presupposti per una guarigione completa e naturale. Spesso i problemi e le disfunzioni sono dovuti ad abitudini sbagliate, siano esse alimentari o di vita, che creano accumulo di tossine all'interno del corpo. Con una dieta corretta, maggior riposo, la pratica di uno sport, o una passeggiata all'aperto, si possono quindi ottenere dei validi risultati.

Medicina Naturale e i fiori di Bach, equilibrio perduto o dimenticato?

by Alessandra Francesconi

Medicina naturale e fiori di Bach. L’equilibrio dell’uomo attraverso la natura.

NaturopatiaOgni fiore rappresenta stili di vita diversi, per alcuni versi opposti. Non è una citazione romantica ma la scoperta di un rinomato studioso inglese, Edward Bach. Nella prima metà del Novecento, il medico, che già aveva dato importanti contributi all’immunologia, abbandona l’Ospedale omeopatico e si dedica alle campagne del Galles, dove comincia a studiare le virtù dei fiori in campo medico. Sono ben trentotto le piante individuate e trattate da Bach attraverso il sole e l’acqua; molteplici sono i loro rimedi. Ma cos’è che permette a tali toccasana di aiutare l’uomo? In primis cambia il punto di vista dal quale affrontare il disagio. Il disturbo insito nel paziente non è concepito in quanto tale, ma viene strettamente relazionato al carattere e alla personalità del degente. Una stessa malattia presente in soggetti diversi va, secondo Bach, affrontata considerando l’indole del malato e dunque curata sulla base delle caratteristiche della mente, dello spirito e del corpo. Entrano in gioco i fiori, la cui forza traggono dalla terra in cui nascono per ridare ai malati l’armonia e l’equilibrio necessari alla guarigione: Mimulus, introverso e pauroso viene scelto da Bach per chi soffre di timidezza; Mustard o senape selvatica, dalla natura aggressiva è l’ideale per casi di depressione non motivati; Ulmus procera sensibile ma capace sempre di riprendersi dalle intemperie, è consigliato nei casi di profonda sfiducia; Bromus Ramosus, dall’aspetto longilineo, snello, esile e incerto è il fiore che meglio si presta per combattere anoressia e insonnia. Cherry Plum, pianta contenente un nocciolo, si distingue dalle altre per la mancanza di controllo che spinge molto spesso il fiore a sbocciare fuori stagione; si consiglia in casi di eccessiva tensione, che potrebbero portare al compimento di gesti brutali (suicidio, violenze). L’elenco delle essenze è lungo e ci porta direttamente nel campo della floriterapia, disciplina giovane della medicina biologica, dal 1976 inserita dall’OMS (Organismo Mondiale per la Sanità) tra le medicine complementari. Un’ultima domanda è a questo punto di rigore: come assumere i rimedi di Bach? Dalla bottiglia, alle gocce diluite nel bicchier d’acqua a quelle versate nella vasca da bagno, i metodi sono svariati ma specifici per ogni tipologia di disagio da affrontare.

La capacità di Bach, che di questa nuova branca -la floriterapia- può dirsi fondatore, fu di leggere i fiori come doni della terra, in grado di contribuire alla salute e alla pace interiore dell’uomo. Doni positivi di cui nessuno può essere privato.